Il Deus absconditus (dal latino "Dio nascosto") è un tema citato in un passo della Bibbia, precisamente nel Libro di Isaia (45, 15[1]):
Biblia Hebraica Stuttgartensia[2] | Septuaginta[3] | Vulgata Clementina[4] | Bibbia CEI[5] | Nuova Diodati[5] |
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15 אָכֵ֕ן אַתָּ֖ה אֵ֣ל מִסְתַּתֵּ֑ר אֱלֹהֵ֥י יִשְׂרָאֵ֖ל מֹושִֽׁיעַ׃ | 15 σὺ γὰρ εἶ θεός, καὶ οὐκ ᾔδειμεν, ὁ θεὸς τοῦ Ισραηλ σωτήρ. |
15 Vere tu es Deus absconditus, Deus Israël, salvator. |
15 Veramente tu sei un Dio nascosto, Dio di Israele, salvatore. |
15 In verità tu sei un Dio che ti nascondi, o DIO d'Israele, o Salvatore. |
Invocando l'incommensurabilità della sapienza di Dio, l'imperscrutabilità del suo volere e l'infinita differenza con le creature (il totalmente Altro, ganz Anderes), questo concetto è centrale sia nelle forme storiche della teologia negativa, sia nella teologia dialettica di Karl Barth.
Il Deus Absconditus è in relazione al tema del libero arbitrio e del circolo ermeneutico fede-ragione. La divinità si manifesta in un modo tale da non violare la libertà dell'uomo, che la fede resti una scelta, non un dato di fatto evidente e inconfutabile per la ragione.
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